IPOGEA
La rivista del Gruppo Speleologico Faentino
Il PDF e i suoi contenuti sono utilizzabili del tutto o in parte secondo la licenza Creative Commons con attribuzione BY - NC nella versione 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/legalcode.it)
Rivista del Gruppo Speleologico Faentino
IPOGEA’21.
Presentazione del numero 2021 della rivista del Gruppo Speleologico Faentino
Il Gruppo Speleologico Faentino fin dal 1973 realizza in forma stampata la rivista IPOGEA. Numeri unici che riportano diversi articoli sull’attività speleologica e naturalistica svolta negli anni sia sulla Vena del Gesso romagnola sia in altre aree carsiche italiane o estere. Complessivamente sono 9 i numeri fino ad ora stampati e distribuiti con periodicità irregolare.
In questo decimo numero della serie, attraverso 22 articoli e 140 pagine, sono trattati argomenti apparentemente diversi tra loro ma che nell’insieme raccontano le attività del Gruppo Speleologico Faentino e la sua storia non solo recente.
Dal ritrovamento del diario inedito scritto nel 1966 da Oscar Lusa sul recupero effettuato nel 1965 alla Grotta Guglielmo, che Lusa ha conservato fino ad oggi, alle attività e i risultati esplorativi sulla Vena del Gesso ed in particolare all’Abisso Bentini.
Dalle attività di formazione con i corsi di speleologia che la Scuola di Faenza ha proposto anche recentemente all’attività di salvaguardia ambientale che negli ultimi tempi è dedicata al delicatissimo e importante tema della Cava di Monte Tondo.
Viene riassunta con diversi articoli la lunga attività di ricerca ed esplorazione in Albania dove sono state organizzate più di venti spedizioni dal 1995 ad oggi, su diversi distretti e in collaborazione con diversi gruppi speleologici, che ha portato notevoli risultati e il riconoscimento particolare del Prof. Perikli Qiriazi.
Non mancano i ricordi Luciano Bentini con il decimo anniversario della scomparsa e l’intitolazione della sala conferenze del Museo Civico da parte del Comune di Faenza, di Andrea Caneda, esploratore particolarmente attivo negli anni ’70 e dello speleologo e amico Emanuele Piancastelli recentemente scomparsi.
IPOGEA ’21 è stampata in un numero limitato di copie per ridurre l’utilizzo di carta. Al tempo stesso viene resa disponibile in formato PDF per la più ampia diffusione.
Cristalli 2018
Buona lettura.
Cristalli 2018 (PDF)
Un altro sopralluogo dei faentini in Albania, nella provincia di Elbassan
Un altro sopralluogo dei faentini in Albania, nella provincia di Elbassan.
1-6 febbraio 2019
Obiettivo: indagare i gessi triassici nei pressi di Dumbre.
Raggiunto il villaggio di Dragot è stata perlustrata l’area del Monte del Prete dove sono stati individuati numerosi inghiottitoi e doline e dove è stata esplorata la prima cavità dei gessi triassici.
Poi di nuovo nella gola di Holta presso il villaggio di Kabash per preparare la spedizione di aprile.
Durante la permanenza sono state scoperte alcune grotte minori con nuove suggestive sorprese!
Hanno partecipato alla spedizione i seguenti soci del Gruppo Speleologico Faentino:
Etmond Cauli, Alessandro Pirazzini, Mauro Fognani e Ivano Fabbri.
Shpella Kabashit 2018
Shpella Kabashit 2018
Circa un anno fa, il 22 gennaio 2018, è iniziata una nuova storia speleologica in terra albanese.
Obiettivo del viaggio è stato quello di indagare un’area carsica nel distretto di Gramsh, nella prefettura di Elbassan. La zona da noi scelta è passata del tutto inosservata per tutti questi anni per via della sua superficie molto limitata (circa 20 km2 ). Il territorio è caratterizzato da due blocchi di calcare separati dal fiume Holtas, che ha scavato una profonda gola creando un Canyon che separa i due villaggi di Kabash e di Tervol. Il campo base è stato installato presso il bar di Nardi, nel villaggio di Kabash.
Il 24 gennaio abbiamo raggiunto la grotta più famosa della zona, la Shpella Kabashit, conosciuta da tempo dai pastori del luogo che in diverse occasioni sono disponibili ad organizzare escursioni speleologiche per eventuali turisti in transito. La nostra ricognizione è andata oltre la più ottimistica aspettativa; grotta con grandi ambienti, frequentata in varie epoche a partire dall’Età del Ferro, speleotemi splendidi e temperatura gradevole di circa 20C°. La sorpresa più significativa è stata nell’apprendere che la cavità era completamente sconosciuta al mondo speleologico e mai rilevata. Il rilievo da noi eseguito ha dato uno sviluppo di oltre 700 metri con un dislivello di 48 metri, + 11 – 36. Nei giorni successivi, grazie all’aiuto di Etmond (Mundi) siamo riusciti ad intervistare un pastore della zona che ci ha indicato l’ingresso di altre due grotte: La Shpella Avulìt (grotta del soffio), e la Shpella Sgardamene, grotta archeologica, nella quale abbiamo rinvenuto la presenza di antiche ceramiche e un deposito di resti di orso delle caverne (Ursus Spelaeus). Lo sviluppo della cavità è di oltre 150 metri.
Hanno partecipato alla spedizione: Etmond Cauli, Katia Poletti, Biagio, Giovanni Magnani, Luigi Liverani, Lorenzo Brandolini, Ivano Fabbri del Gruppo Speleologico Faentino, Renato Placuzzi, Sara Fattori e Fabio Canghiari del Gruppo Speleologico CAI Ariminium, e con la gradita partecipazione dell’amico Michele Sivelli e Lidia De Vido.
Notizie dall'Abisso Luciano Bentini
Nuovo progetto esplorativo per l’Abisso “Luciano Bentini”
Ultime notizie dall'Albania
I NOSTRI PARTNER
Scuola di Speleologia
Cotattaci per saperne di più...